le orchidee sono una medicina per l'anima ma ai primi problemi c'è chi smette ed è un peccato!

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per gli appassionati le orchidee sono davvero una medicina per l'anima, e sono anche un antidoto alle malattie psichosomatiche che sono dovute ad arrabbiature, delusioni, preoccupazioni ecc, la gioia che ci dallo le orchidee è un antidoto a tutto questo, ma bisogna tenere sempre presente che come tutte le cose vive anche le orchidee possono ammalarsi e anche morire e c'è chi alle prime difficoltà prova una grande delusione e smette privandosi così di una passione che ha grandi benefici sul nostro spirito, l'umore e anche la salute.

dal libro ORCHIDEE, STORIE & PERSONAGGI 4° edizione, acquistabile da www.orchideria.it o amazon: Quanto vive un’orchidea? Come già detto grazie al loro continuo rinnovarsi teoricamente le orchidee sarebbero immortali, ma come tutte le cose vive anche le orchidee possono morire, come noi sono soggette a molte malattie e parassiti, per tutto c’è un inizio ed una fine, così è la vita! Le orchidee sono tra le piante più robuste che esistano, e a contrario di noi continuamente si rinnovano, ma, come tutte le cose vive, anche loro muoiono.
All’Orchideria coltiviamo una pianta di Vandopsis lissochilloides che ha più di 60 anni, ma ai Kew Garden di Londra ci sono piante di orchidee che hanno più di 200 anni in ottima salute, ma possono morire domani, come noi, all’Orchideria, in più di 50 anni che coltiviamo orchidee, sono tantissime le piante che sono morte, e certamente anche ai Kew Garden ne sono morte tantissime.
Statisticamente la maggior parte delle orchidee che muore in casa muore per troppa acqua, ma possono morire anche per cause naturali ed è fisiologico avere una piccola percentuale di mortalità. Io abito a Morosolo, un paesino con circa 700 abitanti a pochi km da Varese e pochi funerali all’anno, Varese è una cittadina con circa 80.000 abitanti, con un grande circondario, due grandi ospedali e diversi funerali ogni giorno, quello che voglio dire è che è normale che ci sia una piccola percentuale di mortalità.
Il problema è che i neofiti che perdono una pianta, anche se una comunissima Phalaenopsis comprata al supermercato per pochi euro provano un gran dispiacere, alcuni quasi si disperano, mentre i grandi collezionisti che hanno centinaia o anche migliaia di piante, magari perdono una pianta rarissima o un esemplare unico che probabilmente non troveranno più, hanno comunque un dispiacere, ma la prendono con più filosofia, perché ci sono passati tante volte e sanno che è normale avere una piccola percentuale di perdite per cause naturali (ma soprattutto a causa di nostri errori) per cui, se doveste perdere una pianta, non fatene un dramma, è la vita!

www.orchideria.it
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Cardiology
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