L'assetto lipidico del paziente uremico è fortemente sbilanciato in senso aterotrombotico perché sono aumentate tutte le componenti lipidiche “cattive”, quelle che impattano sulla prognosi, perfino l'Lp (a) della quale ultimamente si parla molto. Il paziente uremico è quindi per definizione ad altissimo rischio cardiovascolare perché ha tutti i fattori di rischio ed è fortemente infiammato e in più ha una dislipidemia difficile da trattare, anche perché i farmaci di fondo, le statine, presentazione delle limjitazio0ni d’uso in questi pazienti. Ci sono però dati incoraggianti sul ruolo degli anticorpi anti-PCSK9.
Ce ne parla il Prof. Gennaro Cice, Specialista in Cardiologia e Geriatria, Consulente Cardiologo della Terapia Intensiva al Policlinico Casilino di Roma.
Lo abbiamo incontrato al Congresso “Change in Cardiology 4.0” che si è svolto a Torino dal 11 al 13 aprile 2024.
Ce ne parla il Prof. Gennaro Cice, Specialista in Cardiologia e Geriatria, Consulente Cardiologo della Terapia Intensiva al Policlinico Casilino di Roma.
Lo abbiamo incontrato al Congresso “Change in Cardiology 4.0” che si è svolto a Torino dal 11 al 13 aprile 2024.
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