Oggi parliamo di...Dolore Toracico: un sintomo da non sottovalutare

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Il dolore toracico è un sintomo importante di patologia cardiaca. Ma non tutti i dolori localizzati al petto sono sintomatici di un problema al cuore. Il Dr. Christian Colizzi (Specialista Cardiologo) ci guida (e ci rassicura) chiarendoci le possibili cause di un sintomo che non va mai sottovalutato .
Per saperne di più www.christiancolizzicardiologoroma.it

“Normalmente è il primo sintomo che inquieta il paziente, ancor più dell'affanno, ancora più che il cardiopalmo, quello nella mente di tutti rappresenta il sintomo cardiaco per eccellenza è il dolore toracico.
Molto spesso vengono attribuiti al cuore dolori toracici di tutt'altra natura. È bene sgombrare il campo dall'idea che qualsiasi dolore che intervenga nel torace e soprattutto nella parte sinistra del petto sia necessariamente associato al cuore, altrimenti si rischia di ingenerare paure inutili, in tanti pazienti e in tante persone che improvvisamente sono terrorizzate dal loro sintomo.
Il dolore toracico tipico, ovvero il dolore cardiaco per eccellenza, si manifesta con sintomi abbastanza specifici che per l'esperto cardiologo sono spesso ben riconoscibili; quindi, il dolore oppressivo come un mattone in tutto il torace che magari si irradia in zone abbastanza tipiche come il braccio sinistro. Come la zona della schiena retro cardiaca, come la mandibola, i denti spesso, associato però ad altri sintomi, quindi il dolore toracico che è anche cardiaco, spesso è associato anche a altri sintomi come la sudorazione, come la nausea, come un senso di indigestione, un senso di debolezza incoercibile, un senso di morte imminente. Ecco, è un corollario, non è mai il singolo sintomo, è chiaro che in una situazione in cui ci sono dei dolori di questo tipo in pazienti che abbiano anche fattori di rischio tipo fumatori, età avanzata, persone che hanno il colesterolo alto, persone che hanno la pressione alta, diabetici, ecco quando ci sono anche i fattori di rischio è chiaro che il peso specifico del dolore diventa ancora più importante. Oppure situazioni pregresse. Ricordiamoci che nello stesso paziente che ha già sperimentato un dolore cardiaco, quindi un'angina, un infarto, nella stessa persona un nuovo dolore di origine cardiaca, per fortuna o per sfortuna, come lo si vuole chiamare, il dolore è sempre lo stesso.
Quindi il paziente che ha sperimentato il dolore cardiaco sa benissimo, quando si ripresenterà, che quello è dolore cardiaco. Quindi l'unico ‘vantaggio’ se vogliamo dire dell'aver avuto un'esperienza di natura cardiogena, un dolore da angina o da infarto, che quando gli si presenta esattamente lo stesso.
Ovviamente ci sono poi tante altre cause di dolore toracico che sono molto o assolutamente innocenti. Il dolore intercostale. Un dolore trafittivo di brevissima durata, puntorio anche forte, ma che immediatamente si risolve al primo respiro. Il dolore legato alla situazione ostearticolare della gabbia toracica, quindi che risponde subito, per esempio, a un antinfiammatorio, antidolorifico, quello non si presenta come un dolore cardiaco.
Il dolore associato ai colpi di tosse o a situazioni di raffreddamento del paziente, quello è un dolore magari associato a un fatto infiammatorio, a una pleurite, a una pericardite che però non sono il dolore toracico tipico dell'angina dell'infarto.
Viceversa, ci sono situazioni in cui i dolori sono cosiddetti atipici, ma devono essere comunque valutati in maniera approfondita dal cardiologo, situazioni come quelle della donna, la donna tipicamente ha dolori cardiaci atipici, quindi nella donna non bisogna mai sottovalutare nessun sintomo doloroso toracico. Situazioni come quelle del diabete in cui la situazione diabetica di per sé crea una neuropatia, e neuropatia può determinare la presenza di dolori atipici o addirittura in situazioni di cardiopatia ischemica asintomatiche.
Oppure situazioni nelle quali ll dolore può essere associato ad altri sintomi preponderanti, tipo, come dicevamo prima, la nausea e la sudorazione, o la situazione di vomito per esempio, o la indisposizione gastrica. Ecco, in quei casi lì bisogna pesare tutti i sintomi, lo svenimento, la lipotimia associata. Quindi non è mai sintomo dolore di per sé che io vado a pesare, ma è tutto il contesto clinico del paziente che io vado a valutare e quindi risulta ancora più importante nella visita ambulatoriale, un'interrogazione approfondita dal paziente, un'analisi semeiologica, quindi un esame obiettivo, l'elettrocardiogramma e l'ecocardiogramma, che, valutando la dinamica cardiaca, mi può assolutamente aiutare a inquadrare in maniera migliore, più specifica il sintomo del dolore toracico. Che comunque deve essere approfondito. Quindi la visita cardiologica comunque è sempre bene farla, però prima di allarmarsi in maniera massimale è bene sentire un esperto che ci indichi che esami eventualmente fare di approfondimento con l’ideale esperto del mio dolore toracico."
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Cardiology
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